Un gigolò per coppie a Roma: ti racconto una storia
Era una dolce notte di Maggio, quelle dove un caldo vento ti accarezza le guance mentre Roma è avvolta da luci e suoni. Camminavo lungo Corso Vittorio Emanuele in direzione di una casa vacanza. Gruppi di persone mi tagliavano la strada, chi sta andando a ballare, chi cerca un luogo per bere qualcosa, chi esce per la prima volta con la nuova fidanzata.
Io invece sto andando a trasformare una curiosa fantasia in realtà! Per la prima volta Erik e Sue apriranno la loro intimità di coppia ad uno sconosciuto.
Erik e Sue sono sposati da 2 anni, lui 38 enne di origini turche, lei 29 enne californiana. Sono sempre stati molto fantasiosi ma avevano paura di fare il passo, che qualcosa andasse storto o semplicemente di rovinare il loro rapporto.
E’ la loro prima volta in Italia, Erik era molto incuriosito dalla “dolce vita” italiana. Un giro in centro, un aperitivo al Colosseo, e poi una sera mentre facevano l’amore Sue aveva fantasticato su un bell’italiano che avevano visto a Piazza del Popolo. Erik colse la palla al balzo e decisero di vivere una piccola parentesi trasgressiva in questo romantico viaggio. Un piccolo sogno.
Fu Erik a scegliermi, non avevo la classica aria da palestrato e gli ispiravo fiducia. In un rapporto a 3 la complicità con l’altro uomo è FONDAMENTALE, altrimenti si rischia di creare inibizioni o “giochi di potere” nel letto. A Sue piacevo molto, i miei colori chiari erano l’opposto di Erik.
Fu Erik ad aprirmi, portai un piccolo spumante per rompere un po il ghiaccio. Mi raccontarono dei loro viaggi, di come si erano conosciuti all’ambasciata e delle loro piccole fantasie. Notai subito che per loro era molto naturale parlare con me dei loro desideri più intimi, non c’era paura nel raccontare anzi… c’era il desiderio di sentirsi accettati, di sentire che le loro fantasie non erano sbagliate.
Notai però che Erik era un po teso, l’idea di essere in 3 lo eccitava ma si stava facendo strada una sorta di “ansia da prestazione”. Sue invece era un po timida, aspettava che fossimo noi a prendere l’iniziativa.
Quello stallo andava rotto, presi Erik da parte facendo finta di scegliere insieme un po di musica di sottofondo dal computer e gli sussurrai di non aver timore, che io mi limiterò ad essere un “valore aggiunto in più” e il protagonista sarà lui e sarà lui a gestire la regia dell’incontro.
Definiti i ruoli per Erik fu più facile lasciarsi andare, io presi Sue e la invitai a ballare con me nel salone. La abbracciai dolcemente e mi tolsi la maglietta così che potesse poggiare la guancia sul mio petto. La spogliai lentamente finchè non fu nuda a ballare con me. Erik la prese da dietro e cominciò a baciarla, io le tenevo la mano.
La feci sedere sul divano e la cominciai ad accarezzare e sussurrale parole dolci all’orecchio mentre ero seduto al suo fianco. Erik scese giu e cominciò a farle un rapporto orale, io mi limitavo a tenere le sue gambe aperte e baciarle il collo mentre le raccontavo alcune mie avventure erotiche.
Sue cominciava a perdere il controllo, si lasciava finalmente andare. Erik era il protagonista dell’amplesso e io mi limitavo ad arricchire la loro esperienza senza pestare i piedi a nessuno.
La prima ora passò così fra coccole audaci, preliminari focosi e due orgasmi di Sue mentre la mia lingua si perdeva nella sua bocca. A quel punto quando Erik si convinse del suo ruolo dominante, il gioco aumentò di giri. Prese Sue e la mise a 90 e le spinse la testa sul mio sesso. Cominciò a penetrarla da dietro con vigore e si affacciava per osservare come prendesse nella bocca tutto il mio membro.
Era eccitato e divertito! Oramai non aveva più paure, io ero il loro giocattolo e con me si era raggiunta la massima fiducia. Lui la scopava con forza stringendole il seno con le mani, come se volesse quasi punirla di quella sua trasgressiva lussuria. Lei mi fissava negli occhi mentre era posseduta da entrambi.
La prendemmo e la portammo sul letto, dove lei si mise sopra Erik e lo cavalcò con passione mentre io le tenevo la testa e lo spingevo giu nel fondo della sua gola, quasi a strozzarla.
Sue godeva, un orgasmo dopo l’altro, non prendeva alcuna iniziativa si lasciava totalmente dominare da noi. Erik gestiva il gioco, padrone della situazione la muoveva, la cambiava di posizioni e senza chiedere nulla io ero sempre al posto giusto dove le sue fantasie comandavano.
Poi Erik prese Sue e la fece sedere su di me, e cominciò a leccare e succhiare il suo clitoride mentre il mio sesso sprofondava nel suo ventre, e nel mentre si toccava furiosamente in preda all’euforia.
Fu in quel momento che io presi Sue per le braccia e con una mano gliele tirai dietro la schiena, imprigionandola, mentre con l’altra la masturbavo velocemente. Erik si alzò in piedi e prendendo la testa di Sue svuotò tutto il suo piacere nella sua bocca, così forte da farlo uscire e colare sul suo seno. Nel mentre Sue godeva grazie alle mie mani che rapidamente saziavano la sua fame di orgasmi.
Si accasciarono sul letto ridendo come due bambini che avevano fatto una marachella. Mi strapparono un dolce sorriso, erano bellissimi, divertiti, complici, felici.
Erik stava per alzarsi per salutarmi ma gli feci cenno di rimanere li, abbracciando la sua Sue che ancora tremava per i numerosi orgasmi.
Un incontro bello, intenso, vissuto al ritmo giusto, nel quale ognuno aveva avuto il suo perfetto ruolo.
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