Accompagnatore a Roma: vivere la notte con un gigolo
Accompagnatore a Roma: accompagna la tua notte nella capitale
Scendo dal taxi in uno dei cuori pulsanti di Trastevere: piazza Trilussa. Qualche sguardo si poggia su di me, ma nessuno sospetta la mia natura. Sono vestito molto casual, come richiesto dalla mia cliente. Inizia l’avventura di un accompagnatore a Roma.
Appuntamento al Meccanismo, un locale molto noto alla movida romana. Lei è seduta al bancone del bar, sorseggia un Negroni. Vestita casual con giubbotto di pelle e stivaletti neri, un cappottino bordeaux e una borsa di Michael Kors. La affianco e ordino un Amaretto Sour, il nostro piccolo codice per farmi riconoscere. Mi osserva per un attimo, non la guardo, fa parte delle regole. Prima di accettare la serata vuole vedermi e sentire a pelle se c’è chimica. Sorseggio il mio Amaretto spensierato, mi guardo intorno. Osservo un gruppo di ragazze che bevono due Spritz ad un tavolino, ridono e scherzano. Una delle ragazze mi lancia uno sguardo, alzo il calice in segno di goliardico saluto. La biondina mi sorride leggermente sorpresa. Ancora nessuna mossa dalla nostra “amica”. Mi osserva, la facciamo ingelosire un pochino? Ma si dai!
Pago il mio Amaretto, prendo la mia giacca e scendo dallo sgabello per avvicinarmi al tavolo con le fanciulle, ma ecco che subito il suo braccio si infila sotto al mio e mi accompagna fuori dal locale. Colpito nel segno!
Monica e la sua esperienza con un accompagnatore
Una donna molto simpatica, intorno ai 36, sensuale e affascinante. Ha degli occhi verdi molto teneri e i capelli tendente al rosso. Labbra carnose e un modesto seno che si intravede attraverso la scollatura. Quando ho iniziato questo mestiere ho immaginato di dover avere a che fare con donne non particolarmente belle o giovani, e invece devo ammettere che avevo preso una cantonata! La metà delle mie clienti sono giovani donne che oscillano fra 28 e 40 anni, alcune affascinanti, altre veramente belle e il resto nella norma della piacevolezza e gradevolezza.
Inizia il nostro gioco di ruolo, il suo nome sarà Monica e siamo fidanzati da 2 anni. Ci incamminiamo lungo le vie di Trastevere perdendoci in un caleidoscopio di colori, suoni e persone.
Le racconto una mia ipotetica giornata in ufficio, le mie piccole battaglie con i colleghi e il piacere di aver finalmente staccato e stare nuovamente con lei. Monica mi racconta della sua giornata alla scuola di Inglese dove insegna e di quanto siano a diligenti i suoi allievi. Ne è molto soddisfatta!
Una romantica passeggiata con un accompagnatore
Mentre parla si stringe al mio braccio e poggia la testa sulle mie spalle, è alta circa 1.70, stringo la sua mano e coccolo le sue dita con le mie, è molto tenera. Si ride, si scherza, passeggiamo lungo le strade e le piazze del cuore di Roma. Monica è incredibile, sembra veramente la mia fidanzata, ha totalmente superato qualunque timidezza o timore e si è calata perfettamente nella sua parte. Non sono da meno, mi sto divertendo, mi piace assaporare la sua personalità spontanea e sincera. Mi da… calore, un calore che forse mi manca da un po’ di tempo.
Arriviamo alla piazza di Santa Maria in Trastevere, dove un violinista riempie l’aria di una dolce melodia. La prendo per un fianco e la ondeggio dolcemente facendola ballare a ritmo di Waltzer. Ride e mi abbraccia, mentre ruotiamo dolcemente tutti ci guardano e sorridono. Sembriamo fuori dal mondo, ma è proprio questo il bello. SIAMO fuori dal mondo, non ci conosciamo nemmeno ma forse ci stiamo vivendo per quello che realmente siamo. La fantasia di Monica non ha confini, mi racconta di viaggi inventati che abbiamo fatto a Mykonos e alla Maddalena. Mi descrive situazioni e vicende che probabilmente fanno parte del suo passato.
Fra illusione e realtà
Sento che non si sta solo aprendo, si sta proprio sfogando, ha bisogno di provare questa emozione, ha bisogno di sentirsi amata. Penso di aver provato con lei una delle più belle Boyfriend Experience che mi siano capitate.
Arriviamo al Take Your Time, un piacevole locale in una traversa di Via della Lungaretta. Si sta bene e si mangia da Dio. Ordiniamo altri due cocktail e la abbraccio mentre li degustiamo. Il flusso dei nostri discorsi lentamente cala e lascia il posto a dolci carezze. La abbraccio mentre un sottofondo jazz culla le nostre orecchie.
Monica stringe forte la mia mano, mi osserva con uno sguardo diverso, malinconico. Poi rompe il silenzio raccontandomi una storia triste, di come abbia perso il lavoro, perso il suo fidanzato dopo 11 anni di storia. Si erano conosciuti al liceo e avevano fatto grandi progetti. Ma lui ad un certo punto fa saltare tutta la promessa di matrimonio e vola via in un’altra città infrangendo tutti i suoi sogni. Avrebbe scoperto 5 mesi dopo un’altra relazione con una donna del Nord, con la quale si sarebbe sposato un anno dopo.
Monica non ha mai superato quel colpo e ha enormi difficoltà a relazionarsi con altri uomini. Un giorno un’amica le ha suggerito di provare un gigolo e di cercare di buttarsi totalmente alle spalle il suo passato, soprattutto evitando di assumerne tutte le colpe. Saggio consiglio!
Un dolce bacio
La ascolto, la consolo, per un attimo ho la tentazione di uscire anche io dalla mia maschera, di farle vedere il mio reale volto, la mia reale identità. Ma è proprio lei a fermarmi, preferisce tornare nella dolce illusione, preferisce viversi questo regalo e sognare senza aver paura di essere ferita o delusa. Ora capisco. Accarezzo il suo volto, mi guarda con un lieve timore ma le sussurro di non temere nulla, di smarrirsi per un attimo e godersi questo momento senza pensieri.
Un ultimo sorriso prima che le mie labbra assaporino le sue in un coinvolgente e profondo bacio. Mi stringe fortissimo quasi da togliere il respiro. Sento le sue mani muoversi lungo il mio corpo, accarezzarne le forme. Mi perdo anche io in quel dolce momento, ho la testa piena di flash e sensazioni, quel bacio trapassa la maschera di Kris. Poi sento la sua mano infilare una bustina nella tasca della mia giacca, da un lato avrei voluto fermarla, ma non posso e non devo. Ci sono delle regole e vanno rispettate per il bene di entrambi.
Termina il viaggio con l’accompagnatore a Roma
La accompagno nuovamente a Piazza Trilussa, dove mi saluta prendendo un taxi e sussurrando che ci saremmo rivisti domani. Sale sul taxi e sparisce fra le curve. Ovviamente non era vero, faceva sempre parte dell’ultimo atto di un magico sogno vissuto nella dolce notte di Roma con un accompagnatore.
Come vedi un accompagnatore non è solo sesso, né un oggetto. Può essere un magico momento per condividere qualcosa di fantastico. Vuoi provare anche tu la Boyfriend Experience? Chiamami subito! Un bacio
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2 Comments
Kriiiis! Ne sappiamo qualcosa di passeggiate romantiche vero 😉 A proposito! Quando bissiamo? Tua Valy! :X
Ciao Valy! Ne sappiamo abbastanza ;)! Quando vuoi possiamo bissare, tanto sai già come fare! un baciotto.